Parecchi studi condotti da università eccellenti hanno dimostrato che l’uso di parole positive attiva il lobo frontale del cervello, che è la parte responsabile del ragionamento, della logica e di altri aspetti del pensiero razionale. Ciò significa che parole positive possono aumentare la velocità con cui pensiamo logicamente.
Al contrario, le parole negative provocano l’arresto parziale o completo del lobo frontale, poiché il cervello percepisce la negatività come una minaccia alla tua sopravvivenza.
Le parole hanno un effetto diretto sullo stato mentale. Questo perché fanno sì che il cervello risponda rilasciando particolari molecole o ormoni nel flusso sanguigno. Notizie e parole positive stimolano il rilascio di endorfine, le cosiddette molecole del buonumore. Al contrario, notizie e parole negative, promuovono la produzione degli gli ormoni dello stress che drenano la nostra energia, scatenando una sensazione di stanchezza improvvisa.
Pensa al tuo cervello come a una città con una complessa rete di strade. La tua destinazione in quella città sarà in gran parte determinata dalla strada selezionata. Se continui a utilizzare un determinato insieme di strade, le altre strade cessano di avere importanza. Lo stesso succede con le parole che usiamo: se quelle negative predominano, le parole positive finiscono per svanire. Finiremo così col diventare persone generalmente negative, scontrose, tristi e scoraggiate perché abbiamo permesso alla negatività di dominarci.
La cosa non finisce qui: la fisica quantistica ci dice che siamo fatti di particelle subatomiche perlopiù vuote. La velocità con cui queste particelle si muovono determinano il campo elettromagnetico che generiamo. Tale velocità è dettata dai nostri pensieri e dai nostri stati mentali: più i nostri pensieri e i nostri stati sono postivi, migliore il campo generato. In definitiva, siamo magneti immersi nel campo magnetico circostante e attraiamo verso di noi circostanze e persone in linea con il campo elettromagnetico che generiamo.
Altra buona ragione per gestire al meglio non solo ciò che pensiamo e diciamo, ma anche ciò a cui diamo il permesso di entrare nella nostra mente.
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