L’attitudine nei confronti della competizione è fondamentale per avere successo, come pure sapere con chiarezza quali sono i tuoi obiettivi.
Come dice il grande e saggio Vince Lombardi, “Vincere è un’abitudine, come pure perdere.”
Questo significa che la vittoria è fatta di comportamenti eccellenti ripetuti costantemente.
Mettiamo il caso che tu stia giocando una partita a tennis con un tuo amico. Orientamento al processo significa giocare ogni colpo al meglio; orientamento al risultato, invece, significa voler battere il tuo amico. Mentre nel primo caso sei sempre nel qui e ora, nel secondo la tua mente è nel futuro, là dove sta il risultato finale. E se qualche colpo non va come vuoi tu, ecco che inizia a farsi sentire un po’ di ansia. Essere nel qui e ora significa essere completamente focalizzati sul colpo che si sta eseguendo, evitando di essere distratti da ciò che è successo un attimo prima, come pure da ciò che succederà in seguito.
Puoi giocare in maniera impeccabile e perdere, perché ci sono fattori che sono al di fuori del tuo controllo, primo fra tutti il tuo avversario. Ma, se hai fatto il necessario per eseguire ogni colpo al meglio, hai comunque vinto. Ed è questa attitudine quella che ti consente di trasformare la vittoria in un’abitudine.
Questo è un escamotage che ha escogitato un allenatore di golfisti del PGA Tour: ogni mattina chiedeva ai sui atleti di tenere due segnapunti, uno tradizionale su cui segnare il punteggio effettivo, un altro su cui segnare la percentuale dei colpi eseguiti al meglio.
L’eccellenza del colpo era attestata anche dalla risposta sì o no alle tre domande seguenti:
1. Hai visualizzato lo shot prima di eseguirlo?
2. Hai colpito senza alcun dubbio in testa?
3. Sei andato verso lo shot successivo con la mente libera da distrazioni e/o pensieri negativi?
Il numero finale di sì e no determinava il punteggio di questo speciale segnapunti.
Nel caso in cui il punteggio fosse stato basso, l’allenatore chiedeva al giocatore se pensava fosse possibile migliorare in maniera massiccia quel risultato. E, visto che il processo era totalmente in suo controllo, la risposta non poteva che essere affermativa.
Orientamento al processo più focus sulla gestione delle variabili controllabili, attitudine da Numero1!
Buon allenaMente 😉
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