Quando si tratta di problem solving e generazione di idee, vengono comunemente citate due strategie di pensiero, convergente e divergente.
Pensiero convergente
È la capacità di dare la risposta “corretta” a domande standard che non richiedono una creatività significativa.
Aiuta a trovare la migliore risposta possibile a un determinato problema.
Il pensiero convergente considera il mondo come bianco o nero, senza altre possibilità; la risposta fornita è corretta o sbagliata al 100%, il che potrebbe non essere sempre il modo migliore di procedere.
Pensiero divergente
È la capacità di esplorare soluzioni diverse che vengono generate grazie alla formulazione di scenari multipli. In un tempo relativamente breve vengono valutate molte possibili soluzioni e vengono tracciate connessioni impreviste.
Il pensiero divergente è il processo di creazione di nuove idee e possibilità. È il tipo di pensiero che consente di discutere possibili nuovi modi per risolvere sfide difficili che non hanno una risposta singola, giusta, nota.
Ognuno è in grado di pensare sia in modo convergente che divergente, a seconda della situazione, anche se è normale avere un’inclinazione naturale verso l’uno o l’altro modo di pensare quando si affrontano sfide e progetti.
Il vero problema sorge quando si diventa troppo dipendenti da un metodo di pensiero. Troppo pensiero divergente può portare a idee infinite e nessuna soluzione. Troppo pensiero convergente può bloccare la nascita di nuove idee.
Pianificazione e creatività non sono l’uno il contrario dell’altro: c’è un tempo e un luogo per entrambe. La maestria sta nel crearsi una ricca cassetta degli attrezzi e scegliere quello più adatto, a seconda delle situazioni.
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